Dolce & D’Orazio

La collaborazione tra Giuseppe Dolce e Domenico D’Orazio comincia con lo spettacolo di Domenico Nato il 22 febbraio e prosegue con Quasi Belli.

NATO IL 22 FEBBRAIO

Nato il 22 febbraio, andato in scena nel 2012, è una collezione di racconti ispirati alla vita, agli amori, agli ideali dell’autore. Domenico D’Orazio raccontava e si raccontava con grande efficacia. Memorabili i pezzi su 2001 Odissea nello spazio, su Ciccio Graziani, sul Ciusc, sul capitano della Roma Agostino Di Bartolomei, sulla boxe e la pallavolo, sui desaparecidos argentini e sul quartiere della Magliana.

Per questo spettacolo, Giuseppe Dolce scrisse alcune canzoni che sono poi confluite nell’album Vitamara (2013): Il capitano e Domenico.

Un momento di Nato il 22 febbraio (2012)
QUASI BELLI
Locandina dello spettacolo Quasi Belli realizzata da Vincenzo Gentile

Nel 2014 Giuseppe Dolce scrisse per sé e per Domenico D’Orazio Quasi Belli, “un’apparizione teatrale”, un monologo con canzoni che ricostruiva la vita del poeta Giuseppe Gioachino Belli. Domenico impersonava un Belli che si raccontava dall’aldilà, ripercorrendo tutta la sua vicenda terrena e dando conto anche del suo stato post mortem. Dolce interpretava invece l’anima popolare del Belli, il suo doppio, imbracciando la chitarra e punteggiando il racconto del poeta con canzoni. Le immagini di scena e la locandina furono realizzate da Vincenzo Gentile.

Nel 2014, i curatori della Rivista Viva Claudio Damiani e Nicola Bultrini ospitarono al MAXXI di Roma un’anticipazione di Quasi Belli. Nel 2015 lo spettacolo andò in scena al Letterecaffè di Trastevere (da qui è tratto questo riassunto in dieci minuti). Poi fu ospitato più volte dal maestro Paolo Gatti al Teatro Petrolini a Testaccio. Nelle ultime messinscene dell’apparizione teatrale il Belli era accompagnato sul palco da un angelo, interpretato da Claudia Barresi (i video sono realizzati da Mauro Ricci)

Si può ascoltare su youtube Er baiocco nella versione Letterecaffè 2015 e nella più basilare versione aprile 2020, registrata dal solo Giuseppe Dolce durante il primo confinamento.