Ammazzacaffè

Ammazzacaffè (2017) è il secondo album di Giuseppe Dolce. Registrato in studio presso la mmFactory tra 2016 e 2017 con grandi musicisti come Alessio Ramaccioni, Fabio Lanciotti, Edoardo Petretti, Danilo Ombres, l’album comprende dodici canzoni.

  1. La canzone come scatola di sardine
    Il cuore è un terrorista è una canzone che dà una forma – un ritmo una melodia – ai battiti cardiaci. Al tempo stesso cerca di inscatolare qualcosa di non inscatolabile, cioè un mare di ricordi, di sensazioni e anche i pesci grossi, le balene, cioè i sentimenti. Insomma: è una canzone.
Giuseppe Dolce, Il cuore è un terrorista (immagini di Vincenzo Gentile)

2. La Storia, una storia

Samba repubblicana nacque con un altro testo che parlava di via del Corso a Roma. Le parole nel frattempo sono state dimenticate, ma la musica no. Di conseguenza: Samba repubblicana.

Giuseppe Dolce, Samba repubblicana

3. Sfera di cristallo
La nostalgia per un tempo irrecuperabile non serve a nulla, bisogna guardare avanti, al futuro. Ho fatto sempre così, come tutti, con decisione inevitabile, ineluttabile, tremenda. Sfera di cristallo racconta un “guardare sempre avanti” che in realtà nasconde la più inconsolabile delle nostalgie: quella che si traveste da fiducia assoluta nel futuro. Chiaro, no?

Giuseppe Dolce, Sfera di cristallo

4. Supernormalmente
“Faccio una vita banale. Ho una moglie, due figlie, un cane. Ho anche un lavoro, che forse oggi è una cosa quasi eccezionale. Comunque, dài, come si può fare una canzone su una vita così?”.
Supernormale è la risposta a questa sfida che mi fu lanciata da Alessandro, uno straordinario compagno di scuola incontrato per caso in fila al Municipio per il rinnovo di un documento.

5. Amaro forte: Ammazzacaffè
Siamo tutti indignati, no? E giustamente. La trappola dell’economia, l’inganno della finanza non si possono digerire. Ci vuole un ammazzacaffè, un amaro forte.

Giuseppe Dolce, Ammazzacaffè

6. Canzone del vino e della birra
Quando si perde il lavoro, si può perdere anche la speranza di trovarne un altro, si raffreddano i sentimenti, si cerca rifugio nel calore alcolico. L’ispirazione è arrivata dalla realtà e anche dal film A proposito di Davis (Inside Llewyn Davis, 2013) dei fratelli Coen. È la canzone più collettiva dell’album, la più semplice, quella con più solitudine, più Beatles, più cinema e tanta economia tritacarne quanta se ne può trovare in Ammazzacaffè.
La voce solista è quella di Domenico D’Orazio, narratore orale e indimenticabile Giuseppe Gioachino Belli nello spettacolo Quasi Belli della compagnia “Dolce & D’Orazio”.

Giuseppe Dolce, Canzone del vino e della birra

7. Parla Joker
Benché io preferisca il Joker di Jack Nicholson a quello di Heath Ledger, a ispirarmi è stato il Joker di Heath Ledger. La canzone mi si è imposta, a dirla tutta. Quando ho sentito quel Joker confessarmi che dietro la sua maschera da cattivo ridicolo pulsavano sentimenti universali mi sono arreso e l’ho lasciato parlare. Anzi, l’ho fatto cantare.
Poi è arrivato il Joker di Joachim Phoenix, forse ancora più vicino al mio Joker di quanto non fosse quello di Heath Ledger. In un certo senso, Joker è nell’aria. Non è neanche una buona notizia.

Giuseppe Dolce, Parla Joker

8. La canzone universale
A tutti piacciono i fiori. Tutti hanno (avuto) un amore che qualche volta non risponde al telefono. Molti lavorano presso un vivaio, o ne sono i proprietari, e nei momenti di solitudine guardano volare gli aerei, o sentono passare i treni confondendo vicino e lontano, il fiore e l’amore. Nel vivaio, insomma, è la canzone di tutti. O almeno, di tutti coloro a cui piacciono i fiori. Perché, a voi i fiori non piacciono?

Giuseppe Dolce, Nel vivaio

9. Del sole e del buio
Una giovane donna ricorda la sua infanzia, le sue paure, i giochi, l’amore per suo padre. Il tempo della musica fa rivivere nella circolarità del suo ritmo un passato trascorso per sempre. Così i tre minuti di una canzone diventano “fantastilioni di mucchioni di incredibilioni di miliardi di milioni di anni”: il tempo infinito in cui una bambina vorrebbe giocare con il papà.
Canta Claudia Barresi, artista poliedrica e “angelo custode del Belli” nell’edizione 2014 dello spettacolo Quasi Belli della compagnia “Dolce & D’Orazio”.

Giuseppe Dolce, Del sole e del buio

10. L’eccezione che conferma l’amore
Come Nel vivaio, anche Il valzer della matematica corre sul filo della normalità, rivelandone aspetti eccezionali. Un uomo che non ha mai capito la matematica, né a scuola né mai, incontra una donna laureata in geometria. Non c’è altro da aggiungere. Il ritmo di tre quarti già scalpita per ripetere l’eterna danza dell’attrazione e della repulsione. Legittimo immaginare un lieto fine di passione.

Giuseppe Dolce & Dolce Banda, Il valzer della matematica (dal vivo a Il cantine, 2017)

11. Fuori tempo massimo
Nell’immensa cartella intitolata “Tecnologia e disillusioni esistenziali” mi piacerebbe che trovasse il suo posticino questa canzone, dedicata a tutti i migliori tecnici chiamati d’urgenza quando la situazione è ormai disperata, dopo che il problema è stato negato, tamponato alla meglio, con la furbizia di chi preferisce risparmiare. Il tecnico, severo filosofo, propinerà la sua lezione a prezzo pieno: aver risparmiato nella riparazione a suo tempo ha dato un vantaggio illusorio. L’intervento fuori tempo massimo costerà dieci volte tanto e non è detto che funzioni, si tratti di idraulica da toilette, cardiologia o cuore. Speriamo bene, tuttavia.

Giuseppe Dolce, Fuori tempo massimo – video di Vincenzo Gentile

12. L’esperto manifesto
L’esperto di canzoncine è una confessione, un manifesto, una dichiarazione d’arte canzoncinistica. Nasce come piccolo sberleffo verso l’oscurità vuota di molti testi da canzone e finisce per essere un elogio della leggerezza. La canzoncina è un antidoto contro la pesantezza che tutti vivendo sperimentiamo.

Giuseppe Dolce, L’esperto di canzoncine

DOLCE BANDA
Giuseppe Dolce – voce e chitarra classica
Fabio Lanciotti – chitarra elettrica e acustica
Edoardo Petretti – tastiere e fisarmonica
Alessio Ramaccioni – basso elettrico e acustico
Danilo Ombres – batteria e percussioni

CILIEGINE SULLA TRACCIA
Claudia Barresi – voce in Del sole e del buio
Tommaso Costantini – sax in Supernormale
Domenico D’Orazio – voce in Canzone del vino e della birra
Francesco Fratini – flicorno in Sfera di cristallo
Fabio Lanciotti – basso elettrico in Ammazzacaffè e in Parla Joker
Mauri Gatto – chitarra acustica in Canzone del vino e della birra
Danilo Ombres – taniche, scatole e barattoli in Del sole e del buio
Ilaria Paolucci – cori in Parla Joker
Claudia Barresi, Domenico D’Orazio, Mauri Gatto, Ilaria Paolucci, Alessia Poscia e Mauro Ricci – voci varie in Canzone del vino e della birra

Parole e musica: Giuseppe Dolce
Direzione artistica, ingegneria del suono e missaggio: Fabio Lanciotti
Ideazione e realizzazione grafica: Vincenzo Gentile
Registrato e mixato presso gli studi della MMFactory di Roma tra settembre 2016 e maggio 2017

© Fabio De Propris

Il cantine, 16 dicembre 2017 – concerto di presentazione di Ammazzacaffè

DOLCE BANDA DAL VIVO

Giuseppe Dolce è stato accompagnato tra 2017 e 2018 in alcuni concerti dal vivo (Al solito posto, Teatro Petrolini, Il cantine, LiberThè) dalla Dolce Banda, composta da un nucleo di straordinari musicisti: Daniele Bragaglia (chitarra solista), Alessio Ramaccioni (basso elettrico), Danilo Ombres (batteria e percussioni), Luca Padellaro (sax), cui si sono aggiunti talvolta: Edoardo Petretti (tastiere), Luca Monaldi (batteria), Peppe Russo (sax), Marizio Catroppa (chitarra ritmica).
Un ringraziamento per il sostegno organizzativo e tecnico di Andrea Franchi e Alessia Poscia della mmFactory

Dicembre 2017 – Dolce Banda